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 English 

Dastardlies?

In DooM & Dastardlies, you're not a chosen hero. You're not even a volunteer. You're a Dastardly.

The Dastardlies are ordinary people from a low-magic, medieval-esque world—a setting familiar enough to help you quickly jump into character, but flexible enough to be twisted by DooM into whatever it wants. They come from a place where gods are long gone, faith is hollow, and miracles are a thing of ancient tales.

Then DooM appears. Or rather, DooM decides and without warning, you wake up naked in a strange new place, with other poor souls, faced with a Trial you never asked for.

The Trial is a Metaphor

Everyone has faced a moment in life where they were thrown into something bigger than themselves. Unexpected. Overwhelming. Transformative. The Dastardlies are avatars of that experience. Will you rely on others? Or just on yourself? Will you try to lead? Or to survive? Will you earn DooM's favor? Or try to defy it?

Through play, these questions emerge naturally. Because every mechanical choice, every bluff, every bit of trust or betrayal at the table, is part of this.

The Division

Every Trial begins with a cruel little scene called The Division. The Dastardlies arrive with nothing. And DooM, ever the observer, provides a crate with clothes, tools, and a few mysterious items. Just one catch: there isn’t enough for everyone.

How will you divide the contents? Will you cooperate? Cheat? Grab the sword before anyone else? Do you believe in DooM's justice? Or are you already planning to lie to its face?

The Division is not just a scene—it's the first test. A ritual of vulnerability, selfishness, and power. It was born during the first playtests, by watching how players acted when they truly felt unprepared. And to make it work, we created a tactile mechanic: grabbing cards.

In the live version, players snatch equipment cards off the table. Online, we’ve recreated the experience with a custom inventory selector.

It works. Maybe too well.

But There’s a Game Design Problem...

The current system, while evocative, isn't accessible to everyone. It discriminates against disabled players. I'm working on an inclusive solution. It will preserve the spirit of The Division, while opening the Trial to all. And yes, maybe the inaccessibility itself can become part of the theme: when the world is unfair, what do we do? But to handle this right, I need to listen, study, and test. More on this soon.

Playtests (in Italian) are currently open with the author. An English version of the manual for blind playtests is in development—stay tuned.

Whether you're curious, confused, or inspired, you're welcome to leave a comment. How would you handle The Division? Have you experienced similar dilemmas at your table?

And if you have suggestions for improving accessibility, especially from a disability-aware perspective, I'd love to hear from you.

 Italiano

Dastardlies?

In DooM & Dastardlies non sei un eroe predestinato. Non sei nemmeno un volontario. Sei un Dastardly.

I Dastardly (vile in inglese) sono persone comuni, provenienti da un mondo medievale a bassissimo contenuto magico, un mondo abbastanza familiare da permettere a chiunque di entrare subito in partita, ma anche abbastanza neutro da poter essere distorto da DooM in qualunque forma.

Lì gli dei sono scomparsi da tempo, la Fede è vuota, e i miracoli sono solo storie antiche. Poi arriva DooM. Anzi, DooM decide, e senza alcun preavviso, ti risvegli nudo, in un luogo sconosciuto, insieme ad altri sventurati, di fronte a una Prova che non hai scelto.

La Prova è una Metafora

Chiunque, almeno una volta nella vita, si è ritrovato ad affrontare qualcosa più grande di lui. Inaspettato. Travolgente. Cambiamento puro. I Dastardly sono il riflesso di quella esperienza. Ti affiderai agli altri? O solo a te stesso? Cercherai di guidare? O di sopravvivere? Cercherai il favore di DooM? O proverai a ingannarlo?

Giocando, queste domande emergono da sole. Perché ogni scelta meccanica, ogni bluff, ogni atto di fiducia o tradimento, è parte di tutto questo.

La Spartizione

Tutte le Prove iniziano con una scena crudele chiamata Spartizione. I Dastardly arrivano senza nulla. DooM, da buon osservatore, mette a disposizione un baule con oggetti, vestiti, strumenti. Ma non ce n'è abbastanza per tutti.

Come dividerete il contenuto? Collaborerete? Barerete? Afferrerete la spada prima degli altri? Credete nella giustizia di DooM? O state già pianificando di mentirgli in faccia?

La Spartizione non è solo un momento di gioco, è la prima Prova. Un rito di vulnerabilità, egoismo e potere.

Questa scena è nata nei primissimi playtest, osservando i comportamenti reali dei giocatori davanti al disagio. Per renderla funzionale abbiamo creato una meccanica tattile: le carte da afferrare.

Dal vivo i giocatori si contendono le carte equipaggiamento sul tavolo. Online abbiamo ricreato l'esperienza con un selettore interattivo.

Funziona. Forse anche troppo bene.

Ma C'è un Problema di Game Design...

Il sistema attuale, pur evocativo, non è accessibile a tutti. Penalizza i giocatori con disabilità. Sto lavorando a una soluzione più inclusiva. Una versione che mantenga lo spirito della Spartizione, ma che apra la Prova a chiunque.

E sì, forse anche l'inaccessibilità può diventare parte del tema: quando il mondo è ingiusto, cosa facciamo?

Ma per farlo nel modo giusto, serve ascoltare, studiare, testare. Ne riparleremo presto.

📢 Vuoi partecipare al processo creativo? Le iscrizioni ai playtest sono aperte! Gioca con me e sperimenta in prima persona la meccanica della Spartizione e tutte le altre dinamiche di DooM & Dastardlies. I materiali non sono pubblici: riceverai accesso al manuale soltanto come parte attiva del gruppo di test.

Scrivimi nei commenti o lasciami i tuoi suggerimenti su come affrontare la Spartizione, o su come rendere il gioco più accessibile. Il confronto è parte della Prova!